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air shapes è un'installazione in situ di dieci fotografie dell'artista italiano salvatore calì creata e sviluppata per la mdina cathedral contemporary art biennale 2015. due metri per centotrenta centimetri pieni di cielo e gesti dinamici, spingono lo spettatore a ciò che viene immediatamente percepito come un invito ad aprirsi, a partire, a immaginare. la serie di azioni raffigurata può rappresentare un gesto di saluto familiare come sventolare un fazzoletto, nonché un'azione per sostenere un fazzoletto nella brezza, un fazzoletto che apparteneva alla madre dell'artista.
molteplici livelli di significato, dal saluto alla resa, o alla richiesta di attenzione: una bandiera o un fazzoletto, sollevato in alto in un gesto di saluto, può anche essere un'affermazione di identità o una dichiarazione di resa, oltre a rappresentare un'appartenenza, un'identità.
air shapes tuttavia è anche una ricerca di una potente immagine lirica che renda visibile l'aria: l'aria si rivela attraverso le forme che modella. dando forma all'aria sta manifestando l'invisibile. questo è il territorio di calì, questo è lo sforzo fondamentale nell'arte di calì.
air shapes, guida lo spettatore in un viaggio verso il riconoscimento dell'invisibile, articolano l'interesse principale di calì: la relazione tra paesaggio e presenza umana, l'interazione tra fisica, energia e cultura, l'arte abbraccia la complessità del reale.
Renata Summo O'Connell, Curatrice.
Le bandiere non sono solo un'espressione identitaria geografica e politica di un popolo... ma soprattutto espressioni di identità culturali nelle quali chiunque può riconoscersi.. e danno forma all'aria...
Air Shapes sviluppa ulteriormente la ricerca di Calì su temi come l'invisibile, i confini, l'identità e il territorio.
La serie trova le sue origini in Guazza di Calì, una "performance digitale" e video. Interessato al rapporto tra paesaggio e presenza umana, in Guazza, Calì ha risposto alla presenza lirica e iconica di una bandiera italiana che ondeggia nella brezza sulla riva di un lago. Al di là del significato geopolitico della bandiera come espressione di uno specifico popolo, di una determinata identità culturale, con le sue possibili connotazioni conflittuali, Calì ha cercato un'opportunità diversa.
Mentre l'acqua nel lago e tutto ciò che lo circondava si muoveva, rimase immobile, in un viaggio tranquillo verso la propria identità, nonché un'affermazione della determinazione dell'artista a far parte del mondo, di quel momento nel tempo.
Più tardi, andando a Malta in una ricerca personale e artistica, Calì conservò per lui un oggetto di particolare significato, il fazzoletto che sua madre gli aveva dato prima di morire.
Si rese conto che il movimento della bandiera nel vento, proprio come il fazzoletto tenuto nella brezza, dava forma all'aria, aria che per definizione non ha forma, non può essere toccata o vista. Allo stesso modo lo spettatore è invitato a destinazioni sconosciute di pensiero e comprensione.
Dare forma all'aria, lasciare il posto a manifestare l'invisibile: questo è il territorio di Calì; questo è lo sforzo fondamentale dell'arte di Calì.
Renata Summo O'Connell, Curatrice
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